Di Majo Norante produce vini da uve proprie sin dal 1800, come testimoniano le cantine sotto la piazza e nel vecchio palazzo di famiglia a Campomarino. La dedizione alla coltura della vite è ereditata da Alessio di Majo Norante ed è pianificata oggi insieme alla passione per la ricerca e la sperimentazione. Di Majo Norante produce i propri vini esclusivamente dagli 123 ettari dell'antico feudo dei Marchesi Norante di Santa Cristina.
La filosofia enologica dell'azienda Di Majo Norante rispetta l'approccio tradizionale alla coltivazione della vite ed alla produzione del vino, nel tentativo di conservare tutte le caratteristiche degli uvaggi mediterranei.
Concentrano tutti i loro sforzi per preservare l’ambiente che ci circonda e per lavorare secondo la natura.
Per quanto riguarda la coltivazione delle uve, il loro scopo principale è mantenimento della biodiversità dei vigneti.
Biodiversità definita come l’insieme di tutte le forme di vita presenti: piante, animali e microrganismi. Per questo motivo da moltissimi anni seguono le coltivazioni attenendosi alle regole dell’agricoltura biologica. Usano solo concimi naturali e metodi naturali nelle lotta ai parassiti.
A tutti i lor vigneti viene lasciato inerbimento naturale con la fioritura spontanea per garantire la salubrità del suolo, garantendo la presenza dei microorganismi necessari e degli insetti antagonisti di molti parassiti. Grazie all’inerbimento naturale si evita l’eccessiva dispersione idrica e l’erosione del suolo causata dagli agenti atmosferici come vento e piogge.
La produzione è tenuta bassa per ottenere la massima qualità delle uve; grazie al diradamento dei grappoli, solo i più belli, maturi e sani arrivano alla vendemmia.
Grazie a questa operazione, come anche alla sfogliatura prima della vendemmia, le uve maturano meglio avendo a disposizione più calore e più luce.
In cantina si dedicano a esaltare tutte le potenzialità dell’uva, lavorando con l’uso delle più moderne tecnologie.
Inoltre utilizzano acque bianche aziendali per l’irrigazione. Hanno anche investito nel fotovoltaico.
In futuro saranno sempre all’avanguardia nella tutela dell’ambiente che fa parte della loro filosofia aziendale.
Il vino Aglianico è citato dalle fonti storiche fin dal 1596. L’omonimo vitigno sembra sia stato introdotto in Italia dai Greci o dai Fenici, diversi secoli prima della nascita di Cristo. Nel corso della storia, l’Aglianico è stato un vino molto apprezzato, al punto che le sue qualità sono state decantate anche da Papa Paolo III.