DETTAGLI DIMENTICATI?

CREA ACCOUNT

CIACCI PICCOLOMINI D'ARAGONA

Alla morte del Vescovo il Palazzo è posto all’incanto insieme alle vaste proprietà agricole a seguito della legge italiana sui beni dell’Asse Ecclesiastico e acquistato il 16 settembre 1868 dalla contessa Eva Bernini Cerretani. Il 31 dicembre 1877 la contessa Cerretani vende a sua volta l’intero patrimonio alla famiglia castelnuovese dei Ciacci. In seguito al matrimonio avvenuto nella prima metà del ‘900 fra il conte Alberto Piccolomini d’Aragona, discendente della stirpe di Enea Silvio Piccolomini noto come Papa Pio II, e la signorina Elda Ciacci, il cosiddetto Palazzo del Vescovo diventa Palazzo Ciacci Piccolomini d’Aragona. 

Nel 1985, con l’estinguersi del casato, la proprietà è lasciata in eredità a Giuseppe Bianchini, già fattore della tenuta ormai da molti anni, che applica una filosofia di produzione totalmente nuova ed all’avanguardia per quegli anni, sviluppando ed incrementando produzione, qualità dei vini ed aprendo l’export dei nostri prodotti nel mondo. Giuseppe venuto a mancare nel febbraio 2004, lascia il compito di continuare il suo lavoro ai figli Paolo e Lucia.

Il Brunello di Montalcino DOCG “Pianrosso” e il Brunello di Montalcino DOCG Riserva “Vigna di Pianrosso” Santa Caterina d’Oro provengono entrambi da una accurata selezione di uve provenienti dal singolo vigneto, il più antico e rappresentativo.

11,69 ettari si fregiano della dizione "Pianrosso", situati in terreni di medio impasto e galestro di origine eocenica tra i 240 e i 360 metri s.l.m

Ciacci-piccolomini-toscana-logo
TORNA SU